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News da Consuere!

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g226Consuere ricerca  Business Developer 

Consuere è una società in crescita nel settore dei servizi HR e che opera prevalentemente in Lazio, Emilia Romagna e Lombardia.

Ci occupiamo di outsourcing e di consulenza su tutti i processi relativi alla gestione del personale , formazione , selezione, sicurezza sul lavoro.

Cerchiamo professionisti capaci di individuare e portare avanti nuove opportunità di business.

candidati ideali hanno spiccate capacità commerciali nello sviluppo del parco clienti, sono stimolati dal lavoro per obiettivi, hanno esperienza di accounting, preferibilmente nel settore HR. Si occuperanno delle relazioni con i nuovi clienti acquisiti e ci supporteranno nella definizione di strategie commerciali per il nostro business.

L’offerta economica terrà conto dell’esperienza, della seniority e dell’eventuale portafoglio clienti del candidato.

Per candidarsi è necessario registrare i propri dati personalinell’area Lavora con Noi indicando come riferimento per la candidatura Business Developer.

 

Consuere seleziona per Number1 Logistics Group neolaureati in Economia e Ingegneria number1

Number 1 è una società del Gruppo FISI – realtà leader in Italia nel settore della logistica, con una specializzazione nel settore del Food and Grocery e della grande distribuzione.

Number 1 è oggi il marchio unico di un player capace di raggiungere oltre 100 mila punti di consegna appartenenti alla gdo e ai canali specializzati food & beverage, generando un fatturato di circa 400 milioni di euro.

Controlla un network diretto che comprende 7 hub con poli di stoccaggio a Milano, Verona, Parma, Roma, Caserta, Catania e Cagliari e 25 piattaforma per 2.500 dipendenti complessivi tra diretti e indiretti impiegati in 55 strutture operative (inclusi magazzini di stabilimento) e 2.300 automezzi che costituiscono la flotta dei trasporti. Grandi numeri che permettono di gestire ogni anno più di 1,6 milioni di consegne.

Consuere ricerca per Number1 giovani potenziali neolaureati o con esperienza di 2/3 anni nel mondo della logistica e della Supply Chain interessati a intraprendere un percorso professionale nel mondo della logistica, nelle sue diverse aree.

È richiesto il conseguimento (ottenuto entro la primavera 2015 per i laureandi) della laurea magistrale o equivalente in ingegneria, preferibilmente gestionale, o economia per l’inserimento nella sua struttura in ruoli di crescita e sviluppo professionale.

È richiesta un’ottima conoscenza della lingua inglese e costituirà elemento positivo di valutazione l’eventuale esperienza all’estero per progetti di studio.

Se interessati, si prega di inserire i propri dati sul sito di Number1 nell’area dedicata “lavora con noi”  (http://www.con-solution.it/iscrizione/home-number1).

Nota: Dopo aver inserito il proprio nome selezionare nel campo Riferimento la voce “Annuncio di lavoro” e specificare “Consuere”

Luogo di lavoro: Parma

Orario di Lavoro: full time lunedì/venerdì

Contratto: Tempo determinato della durata di 12 mesi e successivo inserimento in azienda.

 

CORSO DI FORMAZIONE FORMATORI (32 ore a Lamezia Terme)

Formare gli adulti richiede competenze e tecniche specifiche oltre alla conoscenza dei contenuti che si vogliono trasmettere. Il processo di apprendimento negli adulti è infatti complesso e necessita di essere approfonditamente conosciuto e valutato per poter essere gestito in maniera efficace.

Il corso che Consuere ha pensato vuole consentire ai partecipanti di sperimentare direttamente su di sé un processo di crescita e formazione su tematiche di ampia applicazione e interesse che saranno un bagaglio utile per la futura gestione di attività formative o di sviluppo all’interno dei contesti professionali presso i quali si opera.

Erogazione: 21/22/28/29 Marzo 2015

Destinatari: Chiunque lavori o intenda lavorare nel mondo della formazione degli adulti o in contesti di relazioni aziendali

Obiettivi: Conoscere le dinamiche dell’apprendimento degli adulti.  Approfondire e applicare praticamente le tecniche più efficaci per progettare ed erogare la formazione in contesti complessi.

Metodologia: Le giornate saranno organizzate in forma di laboratorio, consentendo a tutti i partecipanti di sperimentare in prima persona le potenzialità di un corso di formazione in modo dinamico e interattivo.

Argomenti del corso:

  • Ruolo e potenzialità del formatore
  • Apprendimento negli adulti
  • Formazione come cambiamento di gruppo o organizzativo
  • Analisi dei contesti, delle domande e dei bisogni della committenza
  • Pianificazione e progettazione della formazione
  • Preparazione e utilizzo di materiali didattici d’impatto
  • Gestione delle dinamiche d’aula
  • Tecniche di conduzione attiva: uso di  role playing, casi ed esercitazioni
  • Processo di verifica e monitoraggio della formazione
  • Promozione della propria attività da formatore.

Docenti: Francesca Ferragni, Luigia Mercuri, Nicola Mennella

Per l’iscrizione consultare le informazioni riportate nell’apposita SCHEDA ISCRIZIONE CORSO_formazione formatori_marzo 2015


SMART WORKING 15 OTTOBRE 2014

http://www.mip.polimi.it/mediaObject/MIP/Multimedia/immagini/foto-oggetti-e-sede/New-Media-(ICT-Web/original/New+Media+ICT+Web.png)

immagine da http://www.mip.polimi.it

Qual è il livello di maturità delle aziende rispetto allo Smart Working? Quali sono i passi da seguire per creare un efficace modello di Smart Working e quali i vantaggi che tale processo potrebbe portare? Queste, alcune delle domande cui si è provato a dare risposta nel convegno “Smart working: si può e si deve!”, tenutosi lo scorso 15 ottobre e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.

Questo innovativo approccio all’organizzazione del lavoro, che punta a migliorare i risultati organizzativi e l’attenzione sui medesimi, favorendo la flessibilità e l’autonomia nella scelta di spazi, orari di lavoro e strumenti da utilizzare, è in rapida crescita in tutto il mondo e anche in Italia inizia a far registrare numeri incoraggianti.

Nell’incontro sono stati presentati i risultati della Ricerca 2014 dell’Osservatorio Smart Working che ha coinvolto 230 interlocutori aziendali appartenenti a imprese di dimensione medio-grande con l’obiettivo di monitorare l’evoluzione del fenomeno in Italia, identificare e analizzare best practice e possibili approcci sul campo e sviluppare un confronto con i manager coinvolti nei progetti. Tra i risultati più interessanti, presentati in affiancamento con Doxa, emerge una buona attenzione sul tema, a fronte di un 8% di aziende che già adotta realmente un modello di Smart Working, cioè che ha sviluppato un piano sistemico introducendo strumenti tecnologici digitali, policy organizzative e modificando il layout degli spazi. Ben più elevata la percentuale delle società che hanno per ora attuato solo un’iniziativa in tal senso, spesso in termini di flessibilità oraria, dato che rispetto alla flessibilità logistica l’Italia è molto più indietro rispetto alle altre nazioni europee con una difficoltà all’abbandono degli ambienti di lavoro tradizionali. Sebbene già oggi la metà dei professionals dedichi almeno una parte del proprio orario di lavoro in mobilità, all’esterno della sua sede (in altre sedi dell’azienda e dai clienti, ma anche in spazi di coworking o sui mezzi di trasporto), quelli ritenuti “pronti” (per predisposizione culturale e organizzativa) a diventare Smart Workers sono appena il 20% del totale, a causa delle difficoltà di coordinamento nelle attività non prevedibili e pianificabili e alle diffuse resistenze dei manager nel promuovere autonomia nella gestione dei compiti in relazione agli obiettivi. Sono ancora in maggioranza i professionals che ritengono che si potrà lavorare fuori dall’ufficio non più di un giorno a settimana (nessuno secondo il 13% del campione), nonostante questa opportunità venga vista molto positivamente in termini di soddisfazione lavorativa (dal 43% del campione), equilibrio tra vita privata e professionale (dal 38%) e qualità del lavoro svolto (dal 35%).

Sebbene fare Smart working oggi presenti ancora molte difficoltà (maggiori nelle piccole aziende, caratterizzate da minore attitudine alla misurazione e elevato bisogno di controllo), secondo il Prof. Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Smart Working, “I risultati ottenuti dalle imprese che per prime si sono cimentate in questo percorso indicano come le tecnologie digitali, i nuovi device disponibili e la cultura diffusa tra le persone permettano di rimettere in discussione gli stereotipi relativi a luoghi, orari e strumenti di lavoro, consentendo alle persone di raggiungere al tempo stesso una maggiore efficacia professionale ed un miglior equilibrio vita-lavoro. Alle iniziative delle aziende si devono accompagnare interventi sulle infrastrutture, come ad esempio la banda larga e Wi-Fi nei luoghi pubblici, insieme a misure di semplificazione delle forme contrattuali che agevolano e promuovono tali forme di flessibilità. Ma soprattutto fare Smart Working oggi è necessario, perché l’entità dei benefici concreti ottenuti per le persone, le imprese e l’ambiente ne fanno una leva irrinunciabile per recuperare le energie e I talenti necessari alla competitività del sistema Paese”.

Alla tavola rotonda del convegno hanno preso parte manager di aziende quali Italtel, Microsoft, Plantronics, Sedus, Telecom Italia, VMware e sono stati affrontati anche possibili problemi futuri come il workaholism, la dipendenza dal lavoro passibile di danneggiare la propria vita privata.

INNOFARE 4-5 OTTOBRE 2014

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(http://www.cnanext.it/wp-content/uploads/2014/09/banner-innofare1.jpg)

Il 4 e il 5 ottobre all’interno della Maker Faire Roma 2014 si è tenuto l’evento “InnoFare”, il Festival dell’Intelligenza Collettiva, organizzato da CNA Giovani Imprenditori e giunto alla sua quinta edizione.

La capacità di innovare le imprese artigiane e di realizzare basi solide e moderne, in linea con quanto chiede il mercato,  oltre a dare il nome all’evento, è stata il fulcro degli interventi proposti e dei tavoli di lavoro, cui ha partecipato un pubblico eterogeneo, composto da giovani imprenditori , esperti di settore, studenti e rappresentati delle confederazioni. Il programma si è articolato in tre parti: nella prima la scena è stata presa da alcune esperienze imprenditoriali di successo, per lo più sviluppatesi grazie alla rete e alle sue nuove frontiere di business. La seconda parte si è articolata in 9 tavoli di lavoro, per un totale di 150 persone, che si sono confrontate su temi cardine quali la Rappresentanza 2.0, l’e-commerce, il crowdfunding, l’e-government, il networking, le competenze e le modalità di credito per finanziare l’innovazione. L’obiettivo dei tavoli è stato quello di delineare punti di forza e criticità per ciascuna tematica e poter così individuare una serie di azioni e di proposte concrete. Queste ultime sono state oggetto della terza e ultima parte, tenutasi il giorno successivo, quando sono state esposte ad attori politici ed istituzionali, nella speranza di una parziale presa in carico di quegli ostacoli che permangono a livello burocratico-formale.

Abbiamo partecipato ai tavoli #Competenze e #Networking nei quali si è posta l’attenzione sulle problematiche e sulle opportunità dell’attuale scenario economico, politico e sociale.

Le principali criticità evidenziate dai partecipanti al tavolo delle  #Competenze sono state:  la mancanza  di riconoscimento della formazione informale e non formale; i limiti nella qualità del processo formativo (spesso carente nell’analisi di ciò che veramente serve ai partecipanti) e nella sua valutazione; la mancanza di servizi di orientamento per le persone lungo tutto l’arco della vita in un’ottica di life-long-learning; le modalità formative superate rispetto ai nuovi linguaggi e alle nuove tecnologie; l’eccessiva burocrazia e complessità sia per le imprese che usufruiscono che per quelle che erogano la formazione nella rendicontazione e nei processi di accreditamento.

Le azioni discusse per superare le criticità di cui sopra dovrebbero essere orientate a: accelerare l’uniformità dei processi formativi e la certificazione delle competenze in chiave europea; puntare sulla codifica di nuovi linguaggi e sul profilo di un “formatore 3.0”; creare un sistema premiante per le aziende che investono in formazione di qualità che sia veramente centrata sul cliente (analisi dei bisogni, qualità della docenza e valutazione di occupabilità); favorire la creazione di consorzi e reti per le Piccole e Medie Imprese; investire nel miglioramento della rete dei servizi pubblici e privati per il lavoro e la formazione.

Il tavolo del #Networking ha analizzato principalmente le opportunità offerte dagli attuali scenari per la creazione di reti di imprese; per farlo, i partecipanti del tavolo di lavoro hanno prima individuato i possibili rischi conseguenti alla mancata apertura al confronto con altre aziende con le quali condividere un business e cioè: la progressiva marginalizzazione socio-economica per la piccola impresa e la conseguente fuoriuscita dal mercato. Per favorire il networking delle piccole imprese il tavolo ha individuato quali proposte prioritarie da presentare alle istituzioni per ottenere supporto:  la creazione di incubatori di rete con FabLab e Co-working e la diffusione di figure professionali quali manager di rete, export manager, temporary manager, TIC promoter.

La due giorni di incontro, sebbene svoltasi con lo sfondo della crisi socio-economica che l’Italia e le piccole e medie imprese stanno attraversando, ha lasciato la sensazione che, per quanto si continui a guardare più al problema che alle soluzioni, i professionals aziendali abbiano la giusta motivazione e sufficienti capacità per ristrutturare servizi e prodotti adeguandoli agli scenari digitali e ragionare in modo sinergico e innovativo.

FORMAZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO: PROSPETTIVE DI INTERVENTO PER GLI PSICOLOGI IN CALABRIA (11-12 NOVEMBRE 2014)

(foto evento Consuere)

(foto evento Consuere)

La formazione è uno degli strumenti cardine per il cambiamento di individui, gruppi e organizzazioni e continua, nonostante il difficile momento socio-economico, ad attrarre risorse economiche fondamentali per investire nello sviluppo e nella promozione culturale. Si tratta di un ambito multidisciplinare in cui gli psicologi hanno trovato spazio puntando ad aumentare le competenze e la consapevolezza delle persone nel rapporto costruito con le aziende e i loro risultati in termini di produttività, di sicurezza sul lavoro e in definitiva per lo sviluppo organizzativo.

L’11 e il 12 Novembre scorsi, Consuere ha tenuto presso l’Ordine degli Psicologi della Calabria un corso finalizzato a fare il punto in merito allo stato dell’arte della formazione aziendale e della sicurezza sul lavoro nel contesto italiano, nonché a fornire agli iscritti prospettive di intervento nel complesso tessuto socio-organizzativo del Meridione. Il corso ha visto la partecipazione di 135 psicologi vivamente interessati ad approfondire quello che, in un mercato difficile in cui le aziende si rivolgono poco a professionisti e società di consulenza esterne per avere supporto, è ancora un terreno poco esplorato: l’intervento psico-sociale.

La formazione psicosociale punta a costruire percorsi di apprendimento che utilizzino la relazione tra partecipanti e contesto, i processi emozionali, quali punti focali imprescindibili per determinare la crescita personale e professionale.

La professionalità dello psicologo può divenire efficace in situazioni consulenziali in cui utilizzare il gruppo quale strumento di cambiamento e in cui analizzare le dinamiche che regolano la convivenza organizzativa. È il caso per esempio della sicurezza sul lavoro, ambito saturo di corsi “obbligatori” spesso percepiti come perdite di tempo, in contrasto con la crescente attenzione e necessità degli ultimi decenni nella promozione di politiche di prevenzione finalizzate a responsabilizzare i Management aziendali e i lavoratori medesimi. Il contributo degli psicologi in un contesto così sfidante può allora essere quello di  diagnosticare la cultura della sicurezza e collaborare con le organizzazioni per produrre cambiamenti significativi nel modo in cui la sicurezza stessa viene rappresentata e gestita.

Gli psicologi di Consuere in proposito hanno illustrato ai colleghi dell’Ordine della Calabria un intervento portato avanti nell’arco di  alcuni anni in una grande azienda italiana che ha deciso di perfezionare il proprio sistema di misure preventive e di incoraggiare comportamenti “sicuri” da parte dei lavoratori attraverso un lavoro di approfondimento del proprio contesto e di come sia vissuto e percepito dal personale.

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